giovedì 24 novembre 2016

Le interviste (9) - Laura Sciacca (scrittrice)

LE INTERVISTE (9)
LAURA SCIACCA
(intervista a cura di Matteo Pugliares)


Oggi sono in compagnia di Laura Sciacca, autrice di “L’ingrediente segreto” pubblicato da Edizioni Creativa.
Ciao Laura, benvenuta nel mio blog. Ti va di presentarti?
Ciao Matteo! Grazie! Siciliana doc, ho 35 anni e insegno presso un centro di istruzione per adulti al quale sono approdata dopo dieci anni alla scuola media. Amo il mio lavoro che ti mette a contatto diretto con le persone e ti costringe a fare i conti ogni giorno coi loro e con i tuoi alti e bassi emotivi. Ora che insegno principalmente ai migranti mi sento immersa nel mondo e il venire a contatto con culture diverse mi stimola a confrontarmi e migliorarmi. Sono sposata e ho due figli piccoli. Con mio marito, che lavora per Manitese onlus, una persona dall'animo puro e gentile, cerchiamo di crescerli indicando loro una strada di vita autentica e lontana dal consumismo e superficialità della vita odierna. A tal proposito, se vi va di leggere delle nostre avventure e piccoli esperimenti casalinghi cliccate "casa del parco ct" su facebook.

Il tuo libro è un romanzo breve per ragazzi. Ce ne parli?
"L'ingrediente segreto" è nato in una circostanza particolare: due anni fa ho avuto un alunno speciale, un ragazzino ipovedente quanto mai geniale, ironico e simpatico. Tra noi si è subito stabilito un forte legame e insieme abbiamo creato dei personaggi e poi una storia attorno a loro. Quando ci siamo salutati con grande commozione gli ho promesso di scriverla e provare a pubblicarla. Si tratta di un breve romanzo fantasy nel quale, tra magia e avventure mozzafiato, tre ragazzini piuttosto diversi fra loro scopriranno il vero ingrediente segreto della vita. Oltre ai tre protagonisti adolescenti ci sono due personaggi adulti, uno a simbolo del Bene e l'altro del Male che rispettivamente interverranno ad aiutare e osteggiare i ragazzi con un finale del tutto a sorpresa. Il finale è frutto di una delle notti in bianco dopo la nascita di mia figlia: dopo ore a vegliare ed allattare all'alba, illuminata dalla luce di una splendida alba primaverile si è compiuta anche la storia nel modo che mi sembrava più giusto e affascinante.

Come e quando è nata la tua passione per la scrittura?
La passione con la scrittura è nata dal primo momento in cui ho preso in mano una penna e ho provato a tracciare le prime lettere dell'alfabeto! Alle elementari avevo una maestra religiosa molto rigorosa, teneva oltremodo alla disciplina e ci vessava con un'infinità di compiti. Questo se da una parte mi ha insegnato il "senso del dovere", come amava chiamarlo lei, dall'altra mi ha anche indotto a inventarmi metodi per far volare la fantasia quando i pomeriggi sui libri erano troppo lunghi...così ho iniziato a inventare racconti!

Viviamo in un paese, l’Italia, sempre agli ultimi posti in Europa per numero di lettori. Cosa potrebbe essere utile, a tuo parere, per incentivare la lettura?
Bisogna far diventare la lettura un'abitudine, come mangiare, vestirsi, lavarsi: ogni giorno si dedica un po' di tempo a leggere. Ma attenzione, non come un'imposizione! Dovrebbe essere un dolce divertimento, un modo per rilassarsi e divertirsi. Fin da neonati. Non scherzo: i miei figli sfogliano libri e ascoltano fiabe e filastrocche narrate da noi da quando erano piccolissimi e ora sono loro a voler andare in biblioteca e a chiedere incuriositi sempre nuove storie! Altra cosa importante  è limitare quanto più è possibile l'uso di cellulari e affini che promuovono un tipo di informazione superficiale e spesso banale, mordi e fuggi per essere precisi.

Progetti di “scrittura” per il futuro? Altri libri vedranno la luce?
Ho già in mente il seguito de "L'ingrediente segreto" che vedrà la crescita e la maturazione di uno dei personaggi, ma sono ancora all'inizio di questa nuova avventura, non posso svelare molto, anche perché la storia stessa nei dettagli deve ancora svelarsi a me!

Sempre a proposito di scrittura, quali generi preferisci? E quali autori?
Ho sempre letto tanto e di tutto. Oggi paradossalmente leggo meno di alcuni anni fa, in particolare da quando scrivo sento che devo ascoltare di più la mia voce e leggere molto mi distrae da me,  mi distorce lo stile e "inquina" le mie storie. Tra la miriade di testi che possiedo e che ho letto con fervore in pole position sta prima "Il giardino segreto", il celebre romanzo per ragazzi che ho amato da quando mi fu regalato da piccolina. Per me è il romanzo dell'infanzia, quello che mi riporta al mio essere bambina e rispecchia l'amore per la natura che provo ancora adesso, per una natura magica, nella quale aleggia la mano di Dio che ha permesso lo splendore della creazione del mondo. Poi c'è "1984" di Orwell e qui siamo nella mia adolescenza con la scoperta della storia e della filosofia e le prime grandi domande sulla vita. Orwell è stato geniale nel prevedere il futuro della società e analizzare la mente umana quando si trova a subire i totalitarismi...essenziale per capire la storia dal '900 a oggi. 

Per gli autori non è sempre facile trovare degli editori che fanno bene il loro lavoro. Ci parli del tuo rapporto con Edizioni Creativa?
Fin dai primi contatti mi sono sentita a mio agio, a contatto con persone serie e allo stesso tempo semplici, alla ricerca non del mero guadagno, piuttosto desiderosi di lanciare messaggi veri e forti tramite noi autori. Posso solo ringraziarli!

Di là della scrittura, hai altri progetti?
Ne ho tanti, sia a livello personale che professionale. Vorrei continuare a promuovere la lettura: di recente insieme all'associazione "Nuova acropoli" ho fatto istallare nel parco vicino casa una bibliocassetta per lo scambio gratuito dei libri (vedi facebook "casa del parco ct"), ho preso contatti con l'associazione "Nati per leggere", perché vorrei diventarne volontaria e poi c'è nell'aria l'idea di un book bed and breakfast! Ti terrò aggiornato!

Infine, com’è che hai deciso di accettare questa intervista per il mio blog, visto che lo leggono solo i miei amici?
Perché mi ispiri fiducia e simpatia! Quando ti ho conosciuto ho pensato "Guarda qui! Interessante questo prete laico (ossimoro possibile:), non devo perdere i contatti!"


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martedì 1 novembre 2016

La settimana di feisbucchi (24-30 ottobre 2016)

LA SETTIMANA DI FEISBUCCHI
(24-30 OTTOBRE 2016)

24 ottobre...
 
 Perché io bevo quando voglio...









25 ottobre... 

Tre premi tutti in una serata non li avevo mai presi. Mercoledì scorso è stata proprio una bella serata
E per la prima volta anche una mia foto è stata premiata, oltre il mio libro "Imperfetto" e una delle mie poesie.
Vanagloria scendi su di me...












25 ottobre...
Credo che a Goro sia stata scritta una delle pagine peggiori di questo paese.

26 ottobre...

Un'umanità sempre più disumana :-(
















26 ottobre...
"Se avessi voluto che tutti parlassero bene di me, sarei nato già morto."
(PDI)


27 ottobre...
Volevo ricordare a lor signori che prescrizione è cosa diversa da assoluzione.
Nel frattempo ne attendiamo da 2 anni la riforma tanto millantata a suo tempo da Renzuccio.


27 ottobre...
"Se capire l'ironia bruciasse calorie, secondo me ve la dareste una svegliata."
(Martola)


28 ottobre...
Non ho certo bisogno di aspettare Allowind (o è Allotim?) per travestirmi da zombie.
Mi specchio ogni mattina appena alzato e l'effetto è identico...


28 ottobre...
E poi incontri uno come tanti che salutandoti ti chiede: "Ciao, come stai?"
E tu rispondi: "Tutto bene."
Mai nessuno che dopo questo dialogo ti dica: "Io lo so che non stai bene. Prendi questo milione di euro!"


29 ottobre...

 
Non occorre avere la macchina migliore per sfuggire all'idiozia. Occorre essere un gran pilota.













29 ottobre...


Prese il suo scooter, si mise in sella e partì verso orizzonti sconosciuti, ma i poteri forti e forze oscure cercavano di impedirglielo a tutti i costi.













30 ottobre...
Presi dal terremoto che continua a sconvolgere il centro Italia (e siamo senz'altro tutti vicini a quelle popolazioni), solo pochissimi si sono accorti che l'Italia ha votato all'Onu contro la messa al bando degli ordigni nucleari.

30 ottobre...
Credo sia arrivato il momento di un TSO per Socci e i suoi compari.
Associare il crollo della basilica di San Benedetto alla partecipazione di Papa Francesco alle celebrazioni luterane è follia allo stato puro.
Questo tizio si spaccia per Cristiano ma anch'io lo faccio. Una cosa è certa. Abbiamo conosciuto due Gesù Cristo diversi.


 

lunedì 24 ottobre 2016

La settimana di feisbucchi (17-23 ottobre 2016)

LA SETTIMANA DI FEISBUCCHI
(17-23 OTTOBRE 2016)

17 ottobre...
Nonostante l'incredibile vicenda dell'ostracismo nei confronti del sottoscritto per la partecipazione alla DS come esperto di calcio, non vi priverò delle mie opinioni in proposito.
Ecco dunque alcune considerazioni:
1) La cosa più incredibile non è certamente la penosa esibizione dell'Inter. La cosa più incredibile non è certamente che Icardi possa aver scritto un'autobiografia a soli 23 anni. La cosa più incredibile è, certamente, che l'Inter sia passata da Zanetti capitano a Icardi capitano. Voto: Zero (a Icardi e alla società);
2) Quando la Juve gioca bene vince. Quando la Juve gioca da schifo vince. In genere 2+2 fa 4. Anche quest'anno può decidere solo lei di perdere lo scudetto.
3) Al momento la rivelazione sembra essere il Milan. Un manipolo di ragazzini in gran parte italiani che Montella sta facendo rendere al massimo. Il tempo dirà.
4) Prima il Napoli era l'anti-Juve. Adesso l'anti-Juve è la Roma. Se il Palermo stasera vince col Toro vedrete che diventerà l'anti-Juve. Ma per favore.
5) Al di là di quanto detto sopra sul Milan il fatto che si trova al secondo posto la dice lunga sulla qualità del nostro campionato.
6) Infine, premesso che ho sempre considerato Montolivo calcisticamente una schiappa, trovo coloro che hanno gioito del suo infortunio degli esseri disumani, idioti, bestie e chi più ne ha più ne metta.
7) Dimenticavo... E questo é quanto!






17 ottobre...

 Mumble mumble... riuscirò a farmi bastare questi peperoni per almeno un giorno?








18 ottobre...
Quei populisti, fascisti/comunisti, gufisti ecc. della Caritas diffondono dati fasulli.
Siamo nel paradiso terrestre e non ve ne siete accorti.
Renzuccio dilla tu una parola per illuminarci tutti.


18 ottobre...
 Muoro!!!











19 ottobre...
"Vado a scrivere una lettera a Babbo Natale per vedere come se la passa... Non voglio passare per quello che scrive solo per il regalo."
(BDR)


19 ottobre...
Così, tanto perchè sono notoriamente un masochista, stavo rileggendo il nuovo art.70 della Costituzione di Renzuccio & Company.
(continua...)


19 ottobre...
Ci sono cani e cani...
Io ammiro quei cani che se gli lanci un bastone ti guardano come a dire "gran bel lancio" e si siedono.
(Paperoga style)


20 ottobre...
"Mi confermate che la tisana snellente fa più effetto se associata a pane e nutella?"
(IMDA)


20 ottobre...
 
Però quant'ero figo...










21 ottobre...
E comunque le affinità elettive esistono. Sapevatelo.

22 ottobre...
"È sempre bello avere qualcuno che ti ascolta...
Ne parlavo proprio oggi con il muro."
(PDI)


22 ottobre...
 
Qualcuno dica alle zanzare che è il 22 ottobre






23 ottobre...
E anche oggi la mia buona azione l'ho fatta: dare un senso a un biscotto senza zucchero rivestendolo di nutella.
(PDI)


23 ottobre...
Devo ripetermi... Una squadra che passa da Zanetti capitano a Icardi capitano la dice tutta sulla situazione disastrosa della società meneghina.
Quanto all'altra parte di Milano, anche in questo caso devo ripetermi, magari il Milan non arriverà secondo alla fine del campionato ma avere così tanti giocatori italiani e tanti giovincelli è una cosa davvero bella (al netto del gol negato alla juve).
E ora mi va cuccu!

giovedì 20 ottobre 2016

Le interviste (8) - Yami (scrittrice)

LE INTERVISTE (8)
YAMI
(intervista a cura di Matteo Pugliares)



Oggi sono in compagnia di Yami, autrice di “Il bambino di latte e altre storie” pubblicato dalla Casa Editrice Kimerik.
Ciao Yami, benvenuta nel mio blog. Ti va di presentarti?
Buon pomeriggio e grazie per avermi ospitata nel tuo Blog.
Il mio nome d’arte, Yami, deriva da una parola giapponese che significa “oscurità”: l’ho scelto perché quando scrivo attingo alla parte più nascosta del mio essere, a idee e sentimenti che nemmeno chi vive con me da anni ancora ha imparato a conoscere. Sono una ragazza piena di interessi e alla quale piace dare sfogo alla propria creatività tramite il disegno, la scrittura, il cucito, il cosplay. Amo la musica, che molto spesso mi accompagna anche durante la stesura di alcune scene dei miei romanzi o dei miei racconti ed è grande fonte d’ispirazione oltre a essere una fonte di energia che ricarica il mio spirito.
Amo la cultura e le produzioni artistiche asiatiche, in particolare quelle giapponesi e sudcoreane, quindi anime, manga, live action, drama, jrock e kpop. E poi naturalmente mi piace molto leggere.

Il tuo libro è una raccolta di racconti. Ce ne parli?
“Il bambino di latte e altre storie” è la mia terza pubblicazione e si discosta un po’ dalle precedenti: l’elemento fantasy rimane sempre quello predominante in tutte le storie, ma a differenza delle mie precedenti produzioni, che erano caratterizzate maggiormente dalla presenza di misteri, dalla paura nei confronti dell’ignoto e da angosce, i racconti contenuti in questa raccolta lasciano spazio a sentimenti e atmosfere positive. Ci sono favole pensate per gli adulti che amano ancora sognare e che vorrebbero poter continuare a guardare il mondo con occhi innocenti e ci sono racconti sotto forma di parabole che invitano  ad aprire gli occhi e riscoprire valori e sentimenti che sembrano destinati a estinguersi, quantomeno nel nostro occidente.
Come e quando è nata la tua passione per la scrittura?
Il mio legame con la scrittura è nato in modo del tutto casuale, come una necessità e non come una passione coltivata sin dall’infanzia. Ho sempre avuto una fervida immaginazione, ma per buona parte della mia vita sono stata più propensa a perdermi nelle mie fantasie senza sentire la necessità di metterle per iscritto, salvo rarissime occasioni che sono comunque sfumate o rimaste incompiute. La svolta vera e propria è avvenuta nel Giugno del 2009, quando ho sentito l’improvviso bisogno di mettere per iscritto tutte quelle riflessioni e quei sentimenti che avevo tenuto dentro per anni, represse e nascoste nel mio intimo. Da lì, in circa tre mesi, è nato il mio primo romanzo di oltre 400 pagine e da allora non ho più smesso: è stato come se dentro di me si fosse attivato qualcosa, come se mi avessero affidato la missione di comunicare dei messaggi sotto forma di storie. Oltretutto, a detta dei miei lettori, le storie che narro lasciano come un’impronta dentro di loro e spesso innescano riflessioni e cambiamenti positivi.
Non mi dispiacerebbe se ciò che creo un giorno potesse diventare il mio vero lavoro.

Viviamo in un paese, l’Italia, sempre agli ultimi posti in Europa per numero di lettori. Cosa potrebbe essere utile, a tuo parere, per incentivare la lettura?
Purtroppo in Italia qualunque cosa è stata svalutata e l’arte e la cultura, che potrebbero essere la fonte primaria del nostro benessere non solo economico ma anche mentale e psicofisico, al contrario sono state le prime cose a essere sacrificate e svalorizzate. L’assenza di serietà e di valori genera mancanza di interesse verso qualunque cosa che non sia facilmente raggiungibile e ottenibile. La lettura è una forma di arricchimento immateriale, per cui tutto ciò che non è immediatamente tangibile viene scartato. Ho sentito ragazzi dire che la lettura è una perdita di tempo, che solo gli sfigati comprano e leggono libri, che è inutile. Questo dimostra che alla base c’è un approccio completamente sbagliato: se una cosa non mi procura benessere materiale immediato è inutile. Ecco perché la lettura, la cultura, ma anche lo studio, l’educazione, il rispetto e molti valori importanti sui quali si fondava una civiltà si stanno completamente perdendo, favorendo ignoranza e superficialità. Se vogliamo un cambiamento dovremmo innanzitutto smettere di incentivare l’ignoranza.

Progetti di “scrittura” per il futuro? Altri libri vedranno la luce?
Il mio primo romanzo, Immagina, ha avuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico, ma purtroppo anche l’enorme sfortuna di essere stato pubblicato da due editori free poco professionali che non hanno fatto promozione e distribuzione, hanno avuto problemi con molti dei loro autori e infine hanno entrambi chiuso i battenti.
La mia speranza è quella di riuscire a trovare un editore serio e affidabile che accetti di ripubblicare di nuovo un romanzo che, a detta dei suoi lettori e non mia, ha delle ottime potenzialità: aveva ricevuto suggerimenti e proposte per trasposizioni in graphic novel, web serie e  film, tutti progetti falliti a causa della mancanza di un supporto solido e serio alle mie spalle. Inoltre spero di riuscire a riprendere e finire il più presto possibile lo spin-off di Immagina al quale stavo lavorando già nel 2010, di continuare a vincere concorsi per far conoscere le mie storie e i loro personaggi e di pubblicare tutti gli altri racconti che ancora risultano inediti.

Sempre a proposito di scrittura, quali generi preferisci? E quali autori?
Principalmente leggo romanzi o racconti fantasy, d’avventura, gialli, noir, thriller e horror.
I miei autori preferiti in assoluto sono E. A. Poe e A. C. Doyle.

Per gli autori non è sempre facile trovare degli editori che fanno bene il loro lavoro. Ci parli del tuo rapporto con la Casa Editrice Kimerik?
Con la Casa editrice Kimerik mi trovo molto bene: partecipano a molti eventi e fiere letterarie non solo sul territorio nazionale ma anche all’estero. Oltretutto organizzano concorsi letterari, sono molto attivi con la promozione sui social e ogni volta che comunico loro un invito per un’intervista, una presentazione o un concorso mi rispondono immediatamente, fornendomi le informazioni e il materiale necessario, cosa che non accadeva con gli altri due editori (dei quali non farò i nomi).

Di là della scrittura, hai altri progetti?
Spero di viaggiare ancora all’estero, di tornare in Corea del Sud o magari riuscire a visitare il Giappone. Spero di riuscire ad avanzare ancora nei miei studi di lingua coreana. E poi, come tanti, spero di trovare un lavoro perché purtroppo riempio le file dei disoccupati come milioni di altri giovani.

Infine, com’è che hai deciso di accettare questa intervista per il mio blog, visto che lo leggono solo i miei amici?
Mi piace fare nuove amicizie! Non cerco onori e gloria: che sia in una grande piazza o in un piccolo salottino virtuale, mi piace l’idea di poter raggiungere anche una sola persona e fornirgli la possibilità di ascoltare e considerare un punto di vista o un’esperienza di vita che sia diversa da quelle che ha conosciuto.


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martedì 18 ottobre 2016

Le interviste (7) - Daniela Monreale (poetessa)

LE INTERVISTE (7)
DANIELA MONREALE
(intervista a cura di Matteo Pugliares)


Oggi  sono in compagnia di Daniela Monreale, autrice di “FRAGILITÀ DEL SILENZIO” pubblicato da Joker Edizioni.
Ciao Daniela, benvenuta nel mio blog. Ti va di presentarti?
Ciao Matteo, grazie di avermi invitata. Sono nata a Palermo nel 1963 e dal 1998 risiedo in Toscana. Attualmente vivo in un comune del Valdarno fiorentino. Dopo gli studi classici, mi sono diplomata all'Accademia di Belle Arti di Palermo e parecchi anni dopo mi sono laureata in Scienze Bibliche e Teologiche presso la Facoltà valdese di Teologia a Roma, con una tesi su arte e Bibbia. Qualche anno fa ho conseguito anche un master in Orientamento professionale all'Università Telematica Unipegaso di Napoli e infine il Diploma di Esperta in metodologie autobiografiche presso la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Per quanto riguarda invece la mia attività lavorativa, dopo aver lavorato presso le Università di Palermo, di Roma Tre e di Firenze, adesso lavoro presso il Comune di Montevarchi. Nel settore culturale e letterario ho pubblicato vari libri di poesia  e qualche saggio; inoltre ho collaborato con molte riviste letterarie e continuo a collaborare con qualche testata culturale con recensioni e articoli di critica letteraria. Ho poi svolto corsi di formazione per coach professionista, counselor e altre discipline affini, prediligendo la scrittura e la letteratura come strumenti espressivi per la crescita personale. Da pochi anni mi dedico infatti a progetti formativi di scrittura autobiografica, biblioterapia e poesiaterapia, conducendo seminari e corsi. Recentemente ho ideato e diretto un corso di poesiaterapia per  la Libera Università del Valdarno, con cui ho in cantiere un nuovo corso per il 2017.

Ci parli del tuo libro di poesie “Fragilità del silenzio”?
E' una raccolta (con postfazione di Armando Saveriano e bandella critica di Sandro Montalto, che qui ringrazio) che racchiude poesie degli ultimi tre anni, con venature riflessive e malinconiche, che però consentono aperture alla gioia e allo stupore, ma attraverso un canale dimesso, quelle delle piccole cose. C'è una dimensione creaturale che, letta nel suo versante più espansivo, mira alla valorizzazione del fragile, del minimo, mentre nel suo versante più chiuso e pessimista racconta la fatica del vivere. Il silenzio è poi la cifra che accompagna il mio vivere, anche quotidiano, perché è una dimensione che amo molto e che purtroppo nella vita moderna è difficile da raggiungere. Ma è anche simbolo di un vuoto benefico in cui tutto il “clamore” (interiore ed esteriore) viene azzerato, in cui la vanità del chiacchiericcio e dello stridore vengono resettati, per far posto a un intento contemplativo che possa ricostruire un senso esistenziale. Sicuramente è la mia raccolta, tra quelle pubblicate, in cui tale tensione contemplativa è più forte e significativa.

Come e quando è nata la tua passione per la poesia?
Molto presto, diciamo già con i primi approcci alla lettura. Il mondo della poesia mi ha subito attratto per un non so che di misterioso che mi generava immagini interiori molto intense. La prima poesia però la scrissi per un evento molto triste: fu quando morì di cancro una mia compagna di scuola, avevo tredici anni.  Il dolore per questo fatto tragico mi portò a scrivere – dettata da un bisogno fortissimo di scrittura -  la mia prima poesia.

Viviamo in un paese, l’Italia, sempre agli ultimi posti in Europa per numero di lettori. Cosa potrebbe essere utile, a tuo parere, per incentivare la lettura?
Lo stimolo dovrebbe partire dalle famiglie, che dovrebbero suggerire la lettura di libri ai propri figli e disincentivare l'uso dei giochi elettronici. Come strategie istituzionali, sarebbe utile attivare un programma articolato di iniziative per rendere accattivante l'esercizio della lettura, magari con una serie di pubblicazioni a prezzo “popolare”, conferenze, più fiere del libro, collegamento con altri “veicoli” di piacere estetico, come l'arte, il teatro, la gastronomia. Di idee ce ne sarebbero a bizzeffe, ma ritengo che ci sia poca voglia di investire sulla lettura, da parte delle istituzioni politiche e delle amministrazioni locali.

Progetti di “scrittura” (poetici o meno) per il futuro? Altri libri vedranno la luce?
Ho una nuova raccolta completa, di brevi poesie incentrate sulla solidarietà e sull'ingiustizia sociale. Per adesso sto provando a “testarla” inviandola a qualche concorso di poesia. E poi ho l'intenzione di dedicarmi anche al racconto e al romanzo. Ho già pubblicato qualche racconto su riviste, ma vorrei realizzare una raccolta da pubblicare in volume. Scrivere un romanzo è un traguardo ancora più impegnativo, ma prima o poi lo scriverò, perché sento adesso il bisogno di una narrazione strutturata, di un racconto che nasca da una costruzione articolata, e non solo da un lampo intuitivo.

Sempre a proposito di scrittura, quali generi preferisci? E quali autori?
Non ho una vera e propria preferenza, tutti i generi sono buoni se risulta buona la scrittura. Riguardo alla poesia, ho una predilezione per gli haiku e per tutte quelle composizioni che si rivolgono al mondo naturale come specchio del proprio io e come scenario per stupori sempre nuovi. Dunque il catalogo dei mie autori prediletti per questo tema diventerebbe lungo: citerò solo Pascoli, Neruda, Tagore... Amo inoltre anche Kavafis, Montale, Baudelaire, Eluard, Hikmet, la Dickinson, e tra i contemporanei Antonella Anedda, Milo De Angelis, Franco Buffoni, Lucio Zinna, Mariangela Gualtieri... Ne aggiungerei ancora altri…

Per gli autori non è sempre facile trovare degli editori che fanno bene il loro lavoro. Ci parli del tuo rapporto con Joker Edizioni?
Sinceramente mi sono trovata molto bene, sono stata accolta nelle mie esigenze e c'è stato un apprezzamento particolare del mio lavoro. Il libro è stato realizzato con una collaborazione molto amichevole e ho apprezzato molto anche l'aspetto grafico del prodotto ultimato, che per me non è un aspetto secondario. Ora siamo all'inizio della fase promozionale del libro, ma sono in progetto varie presentazioni, la prima è stata sabato 24 settembre nel caratteristico borgo di Montegonzi, nel contesto di una rassegna di incontri organizzata dal Comune di Cavriglia, nel Valdarno aretino.

Di là della scrittura, hai altri progetti?
Ho progetti inerenti la mia formazione elencata in apertura, dedicati alla crescita personale, ma che comunque hanno a che fare con la scrittura. E anche la nascita di un'associazione culturale, per valorizzare il ruolo “terapeutico” dell'arte e della letteratura.

Infine, com’è che hai deciso di accettare questa intervista per il mio blog, visto che lo leggono solo i miei amici?
Perché abbiamo una formazione per certi versi comune, perché mi ispiri simpatia, insomma per una sintonia che intravedo, di intenti e di scelte. I tuoi amici, proprio perché tuoi amici, saranno sicuramente dei lettori attenti e curiosi, e dunque sarà piacevole dedicare queste righe anche a loro.

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