sabato 25 aprile 2015

Il mio 25 Aprile: perché c’è ancora bisogno di resistenza.



IL MIO 25 APRILE:
PERCHÉ C’È ANCORA BISOGNO DI RESISTENZA.

Oggi celebriamo la festa della liberazione dal nazifascismo. Tra molta retorica e qualche tentativo becero di revisionismo, penso abbia ancora molto senso celebrare la liberazione da una dittatura, anche come simbolo delle tante “liberazioni” di cui abbiamo ancora necessità.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia distrutta dai furbetti di turno che l’hanno stritolata senza pietà con la corruzione di chi dovrebbe essere al servizio del Paese.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia in cui l’onestà è una parola "fuori moda", dove un ladro si trasforma in “uno che ci sa fare” e dove una persona onesta, se gli va bene, è pensato come un “coglione” (mi perdonino gli amici che ancora si scandalizzano quando dico le parolacce).
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia in cui la Cultura e la Scuola sono i “luoghi” più bistrattati perché se dovessimo imparare a pensare con la nostra testa, sarebbero guai per tutti.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia e in un’Europa che non riescono a dare risposte alle continue tragedie del mare. Anzi, una risposta l’ho sentita da qualche parte: bombardiamo i barconi.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia dove, in una regione in particolare (la mia), le strade crollano e la colpa non è mai di nessuno.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia in cui è meglio che non ti ammali perché se, Dio te ne scampi, dovessi aver bisogno di un esame medico, o hai i soldi e li fai in privato il giorno dopo, oppure arriverai a farlo quando ormai non c’è nulla da fare.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza”, in un’Italia che è il paese europeo dove si legge di meno… e questo qualcosa vorrà pur dire.
Perdonatemi se mi arrogo il diritto di continuare a fare la “resistenza” anche scrivendo queste stronzate, ma se dovessero togliermi anche questa libertà, allora questa dittatura sarebbe ancora peggiore di quella da cui ci hanno liberato 70 anni fa.
(Matteo Pugliares)

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