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lunedì 4 novembre 2019

La settimana di feisbucchi (28 ottobre - 3 novembre 2019)

LA SETTIMANA DI FEISBUCCHI
(28 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE 2019)
28 ottobre...
Un mio confratello che adesso non c'è più, mi diceva che avrei dovuto fare l'investigatore.
Mi sa che non aveva tutti i torti.
La verità viene sempre a galla prima o poi ma, a volte, un aiutino non guasta.
Traduzione del post in lingua madre: cetti voti fazzu u babbu, ma nun sugnu babbu.

28 ottobre...



Cose che bisogna sapere...












28 ottobre...



I miei influencer...















29 ottobre...

















30 ottobre...















30 ottobre...


Non penso che qualcuno si azzarderà a fare dolcetto o scherzetto, anche perché li ho minacciati con l'olio caldo... Ma se l'olio caldo dovesse finire, sono pronto con qualcosa di più soft.













30 ottobre...



È da un bel po' di tempo che non dedicavo un pensiero a Salvo Salvuccio Salvini Salvato.
Si sarà sentito trascurato.














31 ottobre...
 
  

Lo ammetto. Anch'io ieri sera ho festeggiato Allowind incurante del fatto che me ne andrò all'inferno per direttissima.
Con le mie amiche streghe abbiamo fatto una scorpacciata di zucca e alla fine ci sono stati pure i "botti". Saranno stati i fagioli...





31 ottobre...
 Ognuno festeggi ciò che vuole, compreso Allowind, ma gli auguri di buona festa di Allowind che ho appena ricevuto è davvero troppo. Mi basta già Natale e Capodanno.
A proposito... al messaggio ho risposto "a te e famiglia". 


1 novembre...
 


















1 novembre...



Lo confesso pubblicamente.
Il bambino vestito da mostro, con la stazza di un 47enne di quasi 100 chili di ieri sera ero io.
Del resto ho rischiato di farmi scoprire più volte perché invece di "dolcetto o scherzetto" dicevo le varianti "parmigiana o scherzetto", "lasagna o scherzetto", "pastasciutta o scherzetto" e similari...










2 novembre...
 
Pensieri del 2 novembre (non significa che hanno a che fare con i morti):
1) Marco Carta è stato assolto per il presunto reato di furto di magliette. Rimane il fatto che continua a cantare ed è una faccenda ben più grave;
2) Ci sono temi sui quali non ci sarebbe bisogno di discutere. Quanto successo in Senato certifica che c'è un serio problema in questo paese, forse molto più grave di quanto ci aspettavamo;
3) Altri morti sulla Ragusa/Catania. Pare ci sia una media di 7 morti all'anno su quella strada. Una strage silenziosa che sembra non aver mai fine;
4) Isis: morto un califfo se ne fa un altro;
5) Alda Merini se n'è andata 10 anni fa. La più grande in assoluto. Se non avete mai letto le sue poesie, fatelo subito, prima che qualcuno cominci a bruciare libri anche qui;
6) Allowind è passato, se vi sono rimaste zucche portatele da me, ca cu l'aulivi sunu nu spettacolo;
7) Nino Frassica è un genio e pare, dicono i ben informati, sia capace di mangiare un chilo di baccalà alla messinese tutto in una volta.
N.B. Per altre considerazioni, prendete un appuntamento. Prezzi modici.


2 novembre...






Sempre attuale.
Se ne andava 44 anni fa.









3 novembre...




Ah ecco cosa intendete quando lo dite: le crostate alla frutta.













3 novembre...
 

domenica 29 gennaio 2017

Le interviste (10) - Giovanni Spagnolo (poeta e scrittore)

LE INTERVISTE (10)
GIOVANNI SPAGNOLO
(intervista a cura di Matteo Pugliares)


Oggi  sono in compagnia di Giovanni Spagnolo, autore di “PAROLE DI LUCE”, pubblicato dalla Editrice Velar (Bergamo).

Ciao Giovanni, benvenuto nel mio blog. Ti va di presentarti?
Certamente, Matteo. Intanto ti ringrazio per l’invito. Come tu sai, sono un frate cappuccino della Provincia di Palermo, già avanti con gli anni... Sono infatti nato a Caltanissetta nel 1951 e dal 1978 sono sacerdote. Nell’Ordine mi sono prevalentemente occupato di assistenza ospedaliera e di predicazione, che ho sempre affiancato con l’attività pubblicistica ed editoriale. Dal 1988 sono presente nelle scuole statali, cercando di trasmettere cultura e valori per il tramite dell’insegnamento delle cosiddette “materie umanistiche”: Italiano, Latino e Storia, corsie privilegiate per il discorso “religioso”.

Ci parli del tuo libro di poesie “PAROLE DI LUCE”?
Parole di luce è il mio secondo volumetto di poesia. Il primo, Briciole di luce, era stato pubblicato nel 2011, quasi a ricordo “eucaristico” di un assai impegnativo intervento chirurgico, subito e superato nell’estate del 2010. Anche in questa raccolta, come si vede, la parola conduttrice è “luce”, che pure non nasconde momenti di oscurità… ma soprattutto, come ha notato Agnese Mascellani, la poesia in questa raccolta “si fa contrappunto fra l’io e Dio, diventa preghiera: di lode, ricerca, protesta, implorazione, sovente d’eco biblico”.

Come e quando è nata la tua passione per la poesia?
Direi, usando appunto un’espressione biblica, “fin dalla mia prima giovinezza”. La poesia mi è sempre sembrata la forma privilegiata per esprimere e fissare i sentimenti che abitano il nostro cuore e il nostro sguardo.

Viviamo in un paese, l’Italia, sempre agli ultimi posti in Europa per numero di lettori. Cosa potrebbe essere utile, a tuo parere, per incentivare la lettura?
E’ vero. Anche in questo campo, purtroppo, siamo il fanalino di coda in Europa. Certamente, la rivoluzione informatica che stiamo vivendo non aiuta certo la lettura che deve essere anzitutto un’attitudine e un’abilità, trasmesse con l’educazione di base. Compito sempre più difficile, come dimostrano anche i miei tentativi per appassionare gli alunni alla lettura. Tuttavia non bisogna arrendersi. In questo campo una parte assai importante e decisiva dovrebbero farla le istituzioni culturali che dovrebbero anzitutto rendere i libri più accessibili, anche dal punto di vista economico (elemento non trascurabile che a volte scoraggia i probabili lettori!).

Progetti di “scrittura” (poetici o meno) per il futuro? Altri libri vedranno la luce?
Al momento non ho progetti immediati di “scrittura”. Aspetto, come sentinella, che si presentino le occasioni per poter condivedere questo mio carisma, ricordandomi di un verso del nostro conterraneo Salvatore Quasimodo: “Il tuo dono tremendo di parole, Signore, sconto assiduamente”. Generalmente, infatti, ogni mio libro nasce da una richiesta o da qualche sollecitazione amichevole volta a mettere in luce figure di rilievo, soprattutto nella santità (agiografia).

Sempre a proposito di scrittura, quali generi preferisci? E quali autori?
I generi da me preferiti sono i romanzi a sfondo esistenziale, le autobiografie, la saggistica, i diari e, manco a dirlo, la poesia.  I miei autori? Sono davvero tanti, provo a citarne alcuni: Bernanos, Greene, Camus, Dostoevskij, Manzoni, Calvino, Pavese, Buzzati, Pasolini, De Luca, D’Avenia, Ungaretti, Montale, Quasimodo, Lorca, Rilke, Luzi, Merini, Turoldo, Balducci, Milani, Quinzio, Ceronetti, ecc…

Per gli autori non è sempre facile trovare degli editori che fanno bene il loro lavoro. Ci parli del tuo rapporto con l’Editrice Velar?
Con la Velar (l’acronimo significa: Verità, Lavoro, Religione) ho sempre avuto un rapporto di amicizia e collaborazione. In realtà non l’ho scelta io. Mi sono semplicemente inserito in una realtà editoriale, assai apprezzata nel mondo cattolico, con la quale hanno sempre collaborato i confratelli cappuccini lombardi.

Di là della scrittura, hai altri progetti?
Il primo progetto immediato è quello di uscire “vivo” dall’ambiente scolastico. Non è una semplice battuta di spirito la mia, ma una constatazione visto lo tsunami di burocrazia che si è abbattuto sulla scuola italiana (alla faccia della decantata “buona scuola”). Poi vorrei riprendere, a tempo pieno, la mia attività ministeriale nel solco dell’umiltà francescana.

Infine, com’è che hai deciso di accettare questa intervista per il mio blog, visto che lo leggono solo i miei amici?
Ti considero, Matteo, un amico e, per molti versi, un “collega”. Quindi per me accettare questa intervista, che probabilmente leggeranno solo  i “25 lettori” di manzoniana memoria, è stato un momento di condivisione di cui ti sono grato!

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martedì 18 ottobre 2016

Le interviste (7) - Daniela Monreale (poetessa)

LE INTERVISTE (7)
DANIELA MONREALE
(intervista a cura di Matteo Pugliares)


Oggi  sono in compagnia di Daniela Monreale, autrice di “FRAGILITÀ DEL SILENZIO” pubblicato da Joker Edizioni.
Ciao Daniela, benvenuta nel mio blog. Ti va di presentarti?
Ciao Matteo, grazie di avermi invitata. Sono nata a Palermo nel 1963 e dal 1998 risiedo in Toscana. Attualmente vivo in un comune del Valdarno fiorentino. Dopo gli studi classici, mi sono diplomata all'Accademia di Belle Arti di Palermo e parecchi anni dopo mi sono laureata in Scienze Bibliche e Teologiche presso la Facoltà valdese di Teologia a Roma, con una tesi su arte e Bibbia. Qualche anno fa ho conseguito anche un master in Orientamento professionale all'Università Telematica Unipegaso di Napoli e infine il Diploma di Esperta in metodologie autobiografiche presso la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Per quanto riguarda invece la mia attività lavorativa, dopo aver lavorato presso le Università di Palermo, di Roma Tre e di Firenze, adesso lavoro presso il Comune di Montevarchi. Nel settore culturale e letterario ho pubblicato vari libri di poesia  e qualche saggio; inoltre ho collaborato con molte riviste letterarie e continuo a collaborare con qualche testata culturale con recensioni e articoli di critica letteraria. Ho poi svolto corsi di formazione per coach professionista, counselor e altre discipline affini, prediligendo la scrittura e la letteratura come strumenti espressivi per la crescita personale. Da pochi anni mi dedico infatti a progetti formativi di scrittura autobiografica, biblioterapia e poesiaterapia, conducendo seminari e corsi. Recentemente ho ideato e diretto un corso di poesiaterapia per  la Libera Università del Valdarno, con cui ho in cantiere un nuovo corso per il 2017.

Ci parli del tuo libro di poesie “Fragilità del silenzio”?
E' una raccolta (con postfazione di Armando Saveriano e bandella critica di Sandro Montalto, che qui ringrazio) che racchiude poesie degli ultimi tre anni, con venature riflessive e malinconiche, che però consentono aperture alla gioia e allo stupore, ma attraverso un canale dimesso, quelle delle piccole cose. C'è una dimensione creaturale che, letta nel suo versante più espansivo, mira alla valorizzazione del fragile, del minimo, mentre nel suo versante più chiuso e pessimista racconta la fatica del vivere. Il silenzio è poi la cifra che accompagna il mio vivere, anche quotidiano, perché è una dimensione che amo molto e che purtroppo nella vita moderna è difficile da raggiungere. Ma è anche simbolo di un vuoto benefico in cui tutto il “clamore” (interiore ed esteriore) viene azzerato, in cui la vanità del chiacchiericcio e dello stridore vengono resettati, per far posto a un intento contemplativo che possa ricostruire un senso esistenziale. Sicuramente è la mia raccolta, tra quelle pubblicate, in cui tale tensione contemplativa è più forte e significativa.

Come e quando è nata la tua passione per la poesia?
Molto presto, diciamo già con i primi approcci alla lettura. Il mondo della poesia mi ha subito attratto per un non so che di misterioso che mi generava immagini interiori molto intense. La prima poesia però la scrissi per un evento molto triste: fu quando morì di cancro una mia compagna di scuola, avevo tredici anni.  Il dolore per questo fatto tragico mi portò a scrivere – dettata da un bisogno fortissimo di scrittura -  la mia prima poesia.

Viviamo in un paese, l’Italia, sempre agli ultimi posti in Europa per numero di lettori. Cosa potrebbe essere utile, a tuo parere, per incentivare la lettura?
Lo stimolo dovrebbe partire dalle famiglie, che dovrebbero suggerire la lettura di libri ai propri figli e disincentivare l'uso dei giochi elettronici. Come strategie istituzionali, sarebbe utile attivare un programma articolato di iniziative per rendere accattivante l'esercizio della lettura, magari con una serie di pubblicazioni a prezzo “popolare”, conferenze, più fiere del libro, collegamento con altri “veicoli” di piacere estetico, come l'arte, il teatro, la gastronomia. Di idee ce ne sarebbero a bizzeffe, ma ritengo che ci sia poca voglia di investire sulla lettura, da parte delle istituzioni politiche e delle amministrazioni locali.

Progetti di “scrittura” (poetici o meno) per il futuro? Altri libri vedranno la luce?
Ho una nuova raccolta completa, di brevi poesie incentrate sulla solidarietà e sull'ingiustizia sociale. Per adesso sto provando a “testarla” inviandola a qualche concorso di poesia. E poi ho l'intenzione di dedicarmi anche al racconto e al romanzo. Ho già pubblicato qualche racconto su riviste, ma vorrei realizzare una raccolta da pubblicare in volume. Scrivere un romanzo è un traguardo ancora più impegnativo, ma prima o poi lo scriverò, perché sento adesso il bisogno di una narrazione strutturata, di un racconto che nasca da una costruzione articolata, e non solo da un lampo intuitivo.

Sempre a proposito di scrittura, quali generi preferisci? E quali autori?
Non ho una vera e propria preferenza, tutti i generi sono buoni se risulta buona la scrittura. Riguardo alla poesia, ho una predilezione per gli haiku e per tutte quelle composizioni che si rivolgono al mondo naturale come specchio del proprio io e come scenario per stupori sempre nuovi. Dunque il catalogo dei mie autori prediletti per questo tema diventerebbe lungo: citerò solo Pascoli, Neruda, Tagore... Amo inoltre anche Kavafis, Montale, Baudelaire, Eluard, Hikmet, la Dickinson, e tra i contemporanei Antonella Anedda, Milo De Angelis, Franco Buffoni, Lucio Zinna, Mariangela Gualtieri... Ne aggiungerei ancora altri…

Per gli autori non è sempre facile trovare degli editori che fanno bene il loro lavoro. Ci parli del tuo rapporto con Joker Edizioni?
Sinceramente mi sono trovata molto bene, sono stata accolta nelle mie esigenze e c'è stato un apprezzamento particolare del mio lavoro. Il libro è stato realizzato con una collaborazione molto amichevole e ho apprezzato molto anche l'aspetto grafico del prodotto ultimato, che per me non è un aspetto secondario. Ora siamo all'inizio della fase promozionale del libro, ma sono in progetto varie presentazioni, la prima è stata sabato 24 settembre nel caratteristico borgo di Montegonzi, nel contesto di una rassegna di incontri organizzata dal Comune di Cavriglia, nel Valdarno aretino.

Di là della scrittura, hai altri progetti?
Ho progetti inerenti la mia formazione elencata in apertura, dedicati alla crescita personale, ma che comunque hanno a che fare con la scrittura. E anche la nascita di un'associazione culturale, per valorizzare il ruolo “terapeutico” dell'arte e della letteratura.

Infine, com’è che hai deciso di accettare questa intervista per il mio blog, visto che lo leggono solo i miei amici?
Perché abbiamo una formazione per certi versi comune, perché mi ispiri simpatia, insomma per una sintonia che intravedo, di intenti e di scelte. I tuoi amici, proprio perché tuoi amici, saranno sicuramente dei lettori attenti e curiosi, e dunque sarà piacevole dedicare queste righe anche a loro.

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venerdì 8 luglio 2016

Le interviste (6) - Sebastiano Impalà (poeta)

LE INTERVISTE (6)
SEBASTIANO IMPALA'
(intervista a cura di Matteo Pugliares)


Oggi,  sono in compagnia di Sebastiano Impalà, autore di “OSSIGENO E PENSIERI” pubblicato da DAVID and MATTHAUS Edizioni.
Ciao Sebastiano, benvenuto nel mio blog. Ti va di presentarti?
Certo che mi presento. Ho 56 anni  e sono siciliano di nascita ma, per esigente lavorative, mi sono trasferito a Milano per tanti anni e adesso vivo a Reggio Calabria con moglie e figlia. Mi definiscono un poeta ma io preferisco considerarmi un fotografo di immagini.

Ci parli del tuo libro di poesie “Ossigeno e Pensieri”?
Il mio libro viene pubblicato nel 2013 ed una seconda edizione l’anno successivo.
È una silloge che contiene 36 poesie scritte prevalentemente negli ultimi dieci anni ed hanno come filo conduttore l’amore per la mia terra natia , la Sicilia, e narra anche di amori nel senso più stretto del termine.

Come e quando è nata la tua passione per la poesia?
Diciamo che penso di essere nato con la poesia dentro. Ho iniziato a scrivere da bambino e poi, con la lettura di autori come Neruda, Eluard, Prevert, Merini ho acuito questa vena poetica non disdegnando anche una propensione verso la narrativa.

Viviamo in un paese, l’Italia, sempre agli ultimi posti in Europa per numero di lettori. Cosa potrebbe essere utile, a tuo parere, per incentivare la lettura?
La prima cosa che mi viene in mente è quella di spronare le nuove generazione alla lettura attraverso letture di testi in classe con la presenza degli autori stessi.
La scuola dovrebbe avere un ruolo assoluto in questo tipo di terapia letteraria.

Progetti di “scrittura” (poetici o meno) per il futuro? Altri libri vedranno la luce?
Sto per pubblicare una nuova silloge entro la fine dell’anno. Sono alla fase  finale, devo solo scegliere il titolo e la cover. Nel frattempo ho anche iniziato a scrivere dei racconti brevi.

Sempre a proposito di scrittura, quali generi preferisci? E quali autori?
Preferisco in assoluto la letteratura sudamericana, da Mario Vargas LLosa a Herman Rivera Latelier  per finire al grande Garcia Marquez. Inoltre per la poesia, oltre agli autori citati precedentemente non posso non annoverare Quasimodo e per il teatro l’incommensurabile Pirandello. La lista è lunga ma, per adesso, mi fermo qui.

Per gli autori non è sempre facile trovare degli editori che fanno bene il loro lavoro. Ci parli del tuo rapporto con David and Matthaus Edizioni?
Il rapporto autore-editore è spesso controverso. Nel mio caso ha avuto una breve durata. Si è sempre in continua evoluzione.

Di là della scrittura, hai altri progetti?
I miei progetti sono infiniti, ma sono relativi al mio tempo disponibile oltre il lavoro e la famiglia. Mi piacerebbe visitare il mondo intero per arricchirmi ulteriormente e magari prendere spunto per altre creazioni letterarie future.

Infine, com’è che hai deciso di accettare questa intervista per il mio blog, visto che lo leggono solo i miei amici?
Ho deciso di accettare perché, a sensazione , mi ispiri fiducia e simpatia, per quello che fai, per l’impegno in attività letterarie e soprattutto per la tua ironia (vedi post su facebook).

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